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Sviluppo larvale

Dopo la schiusa, la larva rimane all’interno della propria celletta per alcuni giorni, durante i quali completa il processo di pigmentazione passando gradualmente dal bianco al grigio sempre più scuro fino alla completa melanizzazione. La prima porzione del corpo a pigmentarsi è l’addome seguito da zampe, capo, antenne e protorace (Sturani, 1947). Le larve si sviluppano attraverso tre stadi larvali (definiti con le sigle L1,L2, L3); esse sono di tipo campodeiforme con capo di forma quadrangolare, privo della regione del collo, ed il corpo piuttosto stretto e allungato con urogonfi posti all’estremità posteriore dell’addome. Dopo i primi due o tre giorni di vita inattiva all’interno della celletta la larva al primo stadio (L1) inizia a muoversi attivamente alla ricerca di prede, sostanzialmente costituite da piccoli gasteropodi e artropodi vivi. A differenza degli adulti, essenzialmente polifagi, le larve sono molto esigenti per quanto riguarda l’alimentazione. Terminato il primo stadio larvale, che in genere dura 12 giorni, avviene la prima muta. Questo processo si verifica in zone riparate nel terreno, oppure al di sotto di massi di media dimensione. La larva di secondo stadio (L2) si comporta essenzialmente come nel caso precedente, ma viste le sue maggiori dimensioni si può nutrire di una più vasta gamma di prede. Dopo circa 11 giorni avviene la seconda e ultima muta. A questo punto la larva di terzo stadio (L3) continuerà ad accrescersi fino a raggiungere le dimensioni di 34 mm dopo circa 13 giorni. Analogamente agli adulti tutti gli stadi larvali presentano vita attiva durante le ore notturne, in particolare dopo il tramonto e verso la mattina. Durante il giorno si rifugiano sotto la lettiera o al di sotto dei sassi al fine di evitare una eccessiva esposizione ai raggi solari che comporterebbe la morte per disidratazione.

Al termine del terzo stadio larvale la larva inizia a scavare nel terreno una cella per la ninfosi ad una profondità di circa 10-30 cm. Dopo alcuni giorni la preparazione della celletta è ultimata; quest’ultima presenta dimensioni molto più grandi (55 X 40 X 28 mm circa) rispetto a quelle della larva. A questo punto se le condizioni ambientali (T, umidità, ecc.) sono favorevoli l’animale si posiziona supino nella celletta e inizia il processo della ninfosi.spesso accade, a causa di condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, o in seguito ad una tardiva ovideposiziopne che le larve raggiungano la maturità molto tardi (fine agosto, primi di settembre). In queste circostanze lo stadio L3 non va incontro a ninfosi, ma entra in quiescenza (diapausa larvale) fino all’inizio della primavera successiva. E’ evidente che in questo caso il ciclo biologico non sarà annuale, ma biennale in quanto gli adulti di queste larve a “ciclo lungo” compariranno solamente l’estate successiva. Questo fenomeno ha chiaramente un preciso significato adattativo, ovvero quello di impedire la ninfosi in periodi inadeguati per le larve di terzo stadio che hanno avuto uno sviluppo tardivo.

 

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